Antonio Palamà

Antonio Palamà

Antonio Palamà, pittore e scultore, classe 1948, cresciuto nel centro storico di Galatina, non amava molto la scuola per cui fin da piccolo si rifugiava nelle botteghe del suo borgo dove l’attrazione per i lavori artigianali lo rapivano a tal punto da fargli dimenticare l’impegno dei compiti della scuola. E pur avendo conseguito la licenza elementare, diventava un autodidatta nel campo dell’arte, cominciando a scolpire la pietra leccese con tralci di vite. Ancora si spingeva fino alla vicina Soleto, persino a piedi, pur di ammirare la lavorazione del ferro del grande maestro Brocca, aiutandolo solo a girare la forgia per ottenere il calore necessario per addomesticare e modellare il ferro che serviva per le varie sculture. Da qui comincia un percorso personale che gli ha permesso di realizzare tutte le sue opere. Riguardo la pittura, Antonio Palamà trae la sua ispirazione da due grandissimi artisti del Seicento, Caravaggio e Rembrandt, arrivando a imitarne le opere.

Ed ecco che la ricerca del chiaroscuro diventa fattore di verità anche nei dipinti di Antonio Palamà, dove la luce filtra e modella le figure di soggetti diversi, dai ritratti ai quadri di carattere religioso in cui dettagli pittorici diventano momenti del racconto biblico, con una partecipazione dell’artista all’evento rappresentato. Antonio Palamà ricerca la luce attraverso il colore e lo fa seguendo da autodidatta lo stile dei grandi maestri, questa luce impalpabile dai contorni evanescenti che si coglie nei ritratti di rembrandtiana memoria. Ma la sua poliedrica formazione artistica Antonio Palamà la riflette nelle opere scultoree, in quell’abilissima lavorazione del ferro, in cui la forgia a confronto sembra un delicatissimo strumento musicale, le cui note sono fiori e volute, spade e serpenti realizzati con grande maestria. Un tripudio di forme che rimandano al barocco leccese, ma solo relativamente, perché Antonio Palamà non perde di vista il senso etico, la denuncia sociale, che attua attraverso la sua opera che diviene un vibrare di vita.

(Angela Beccarisi)



Galleria d’Arte di Antonio Palamà
via Gallipoli,77 – Galatina

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